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La Corte di giustizia dell’Unione europea, con sentenza del 10 settembre 2015, ha stabilito che per i “lavoratori itineranti”, si deve considerare “orario di lavoro” il lasso di tempo necessario per spostarsi quotidianamente dal loro domicilio al loro primo cliente e dal loro ultimo cliente al loro domicilio.

Nella specifica vicenda, col termine “lavoratori itineranti” si fa riferimento a dei tecnici che svolgevano il loro lavoro sempre presso i clienti del Datore di Lavoro. Iniziavano la giornata lavorativa partendo da casa loro per recarsi dal primo cliente e la concludevano tornando a casa dall’ultimo cliente assistito.

La decisione della Corte è stata influenzata dal fatto che i lavoratori in questione non avevano un luogo di lavoro fisso e dal fatto che erano comunque a disposizione del datore di lavoro durante gli spostamenti, sottoposti alle sue direttive e senza alcuna possibilità di disporre del loro tempo libero.